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Ride & Run duathlon in pista

Una newsletter. L’occhio che cade su una frase.

Lo hai mai fatto in pista di notte?  Il duathlon, che avevi capito!

Una reazione d’impulso. Uno scambio di whatsapp a cui è seguita l’iscrizione alla Ride & Run, duathlon in pista.

Un circuito lungo poco meno di 1,5 km in cui fare 10 giri in bici e 3 di corsa. Io avrei fatto la frazione in bici e il Lampa, il mio partner in crime per l’occasione, quella di corsa.

Dietro l’organizzazione gli amici di Runaway che insieme a Godoit hanno pensato ad ogni dettaglio dell’edizione 0 di questo evento.

Runaway è un negozio specializzato running ma non solo.

È il punto di incontro per le persone che amano la corsa, soprattutto quella in natura. È il luogo dove potersi allenare, rilassare, e dove acquistare materiale tecnico assistiti da personale esperto e competente.

Conosco Carlo, Filippo e Luca da quando hanno aperto il loro spazio a Milano, in zona Isola, circa 3 anni fa. Ho partecipato a diverse Runawakeup, i loro allenamenti all’alba per le vie della città e insieme a Luca ho persino condiviso alcune gare.

Sono ragazzi davvero in gamba, con un occhio attento, capace di guardare lontano. L’hanno dimostrato ancora una volta prendendo in mano l’organizzazione di questo duathlon.

Il ritrovo era mercoledì sera alle 19 alla Pista di Lainate. Fino alle 20 c’era la possibilità di fare un po’ di riscaldamento e prendere confidenza con il percorso. È seguito un breve briefing in cui sono state spiegate le modalità di svolgimento della gara. Pur essendo stato presentato come duathlon non competitivo, la presenza del servizio di cronometraggio OTC (Official Timer Mysdam) ha insinuato nella mente della maggior parte dei partecipanti un’aria di sfida, oltre che con sé stessi anche con gli altri.

Dopo un piccolo cambio di programma in cui si è deciso che sarebbe partita per prima la frazione run per questioni di sicurezza visto l’altissimo numero di partecipanti, i podisti si sono posizionati sulla linea di partenza.

È partito il count down e in 3, 2, 1… sono partiti come cavalli in un ippodromo.

Sono rimasta a guardarli correre in attesa che arrivasse il mio turno di entrare pista, accompagnata dalla mia bici.

Perché non l’hai fatta tutta da sola?

È una domanda che più di una persona mi ha posto. Non ho avuto la risposta pronta, perché la verità è che non avevo pensato nemmeno per un momento di partecipare in forma individuale. Eppure non sarebbe stato un problema per me fare entrambe le frazioni: correre corro, e pedalare pedalo. Tuttavia ho preferito far gioco di squadra e non essere da sola a vivere questa nuova esperienza. Ho preferito condividerla con qualcuno.

Lampa ha impiegato 16’ a completare i suoi 3 giri di corsa. Il chip è passato dalla sua caviglia alla mia, ci siamo dati una velocissima pacca sulla spalla mentre io gli dicevo “bravo!” e lui mi augurava in bocca al lupo.

Pur consapevole del fatto che non si trattasse di una vera e propria competizione ero molto agitata prima di partire. Quell’agitazione tipica di quando stai per cimentarti in qualcosa di nuovo e lontano da te. Non sai cosa aspettarti, non sai che reazioni ti provocherà, che emozioni ti susciterà, che sensazioni ti lascerà.

Uno, due, tre, quattro. Tenevo i giri a mente con un occhio sul contachilometri. Sapevo che avrei dovuto percorrere circa 14 chilometri.

Mai mi sarei immaginata che pedalare in pista avrebbe potuto provocarmi una tale scarica di adrenalina. Ad ogni pedalata cercavo di imprimere sempre più forza ed energia sui pedali. Più lo facevo più l’adrenalina saliva.

Superavo e venivo a mia volta superata da veri e propri treni umani. L’aria era densa di energia proveniente sia dalla grinta dei corridori che da chi era presente a fare il tifo. Anche lo speaker, il buon Simone, ci ha messo del suo per rendere ancora più frizzante la serata.

E poi Claudio e Andrea appostati ad ogni giro in un angolo diverso, attenti e concentrati per cogliere l’attimo e immortalare nei loro scatti ogni singolo momento.

A coronare la fine di una serata memorabile è arrivata anche la premiazione come prima staffetta mista.

Da persona impulsiva mi capita spesso e volentieri di prendere decisioni di getto. Aver iscritto me e Lampa al duathlon in pista è stata sicuramente una scelta impulsiva che se tornassi indietro rifarei ancora.

È stata una bellissima esperienza sotto diversi punti di vista: si è fatto sport, si è chiacchierato con vecchi amici e conoscenti e si sono conosciute e incontrate nuove persone. Si è bevuto birrette trascorrendo una serata in totale spensieratezza.

Visto il grande successo dell’edizione zero c’è trepidante attesa di sapere quando gli amici di Runaway organizzeranno la prima edizione ufficiale di un evento che è destinato lasciare il segno!

 

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Adrenaline GTS 22
Una giornata da pro

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