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Mettere la testa a posto

“Andare in bici è pericoloso!”

Una frase che ogni ciclista, principiante o esperto, si è sentito ripetere per un numero indefinito di volte. Che si tratti di mountain bike, bici da strada o di una classica city bike fa poca differenza. Il pericolo è sempre dietro l’angolo.

È davvero raro che mi sia capitato di incontrare ciclisti senza casco. Probabilmente non sarei qui a scrivere se non l’avessi indossato due domeniche fa, quando durante una discesa su un sentiero di Montevecchia sono caduta con la bici gravel.

Ogni volta che saliamo sulla bici dobbiamo prima avere allacciato il casco. Non importa se stiamo uscendo ad allenarci o per andare al lavoro. È troppo importante ed è troppo “facile” farsi male. Può accadere per una distrazione o uno sbaglio, nostro o altrui. Di chiunque sia la responsabilità dobbiamo tutelarci, e il primo passo per farlo è indossando il casco.

Per chi utilizza la bici per gli spostamenti quotidiani in città o in paese Smith ha progettato Express MIPS. Si tratta di un nuovo casco con design minimal e pulito.

La presenza dei 13 fori di ventilazione permette un facile passaggio dell’aria, rendendone l’indosso confortevole anche durante i mesi più caldi, oltre che essere dotato di una visiera rimovibile antisudore.

Il casco si riesce a regolare per ottenere un fitting su misura mentre la nostra sicurezza è assicurata dal sistema di protezione MIPS (Multi-Directional Impact Protection System).

È un sistema a piano di scorrimento (di 10-15mm), progettato per facilitare il movimento tra le due superfici del casco in tutte le direzioni, riducendo il movimento rotatorio. In questo modo è in grado di ridurre le forze e l’energia verso la testa, con il fine ultimo di diminuire le eventuali lesioni causate da movimenti rotatori in caso urto multidirezionale.

Sempre restando in tema di sicurezza, per fare in modo di essere ben visibili anche in condizioni di scarsa visibilità o luminosità Mips Express è dotato di una luce posteriore leggera ed estraibile con doppia modalità di illuminazione, fissa o intermittente.

In tanti ci siamo avvicinati alla bici in questo ultimo anno e mezzo, io per prima. Ognuno con le proprie idee, motivazioni, scopi, e obiettivi, tutti altrettanto validi e rispettabili. La cosa che ci accomuna è la voglia di prendere e pedalare, non importa come, non importa dove. Il minimo comune denominatore è la bicicletta. E la nostra sicurezza. Il casco ci salva la vita. Mettiamo la testa a posto.

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Primo bikepacking: direzione mare
Non conta la destinazione ma il tragitto

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