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Brooks Cascadia 14

Due gare di trail running nel giro di due settimane per testare l’ultima versione delle Brooks Cascadia 14, la scarpa ammiraglia del brand per quanto riguarda la corsa fuoristrada, completamente rinnovata rispetto alla precedente.

La prima occasione in cui le ho calzate è stata alla Montevecchia Night Trail. Correndo in piena notte, su terreni sconnessi e per di più non illuminati se non dal fascio di luce della torcia che avevo posizionato sulla fronte, ho potuto mettere alla prova la nuova suola in TrailTack, che si è dimostrata all’altezza della situazione, garantendomi massima aderenza su terreni di diversa natura, sia asciutti che bagnati, o forse, nel mio caso, dovrei dire infangati. Procedendo praticamente alla cieca, senza vedere bene dove appoggiassi i piedi, per me era fondamentale che la scarpa avesse un grip eccezionale e mi garantisse un appoggio stabile e sicuro. La suola in TrailTack formata da una speciale mescola di gomma brevettata da Brooks mi ha permesso di correre in totale tranquillità su qualsiasi tipo di superficie incontrassi sulla mia strada: sassi, radici, terreni sterrati battuti e non.

L’altissima aderenza al suolo non penalizza la flessibilità e la leggerezza delle Cascadia, tanto da far sembrare di avere ai piedi un paio di scarpe da road running e non da trail. Passo dopo passo, avevo la sensazione di correre in totale naturalezza e fluidità, tanto da permettermi di scollegare la mente e riconnettermi con la natura che mi circondava. Di questo devo essere grata all’intersuola costituita dal BioMoGo DNA che si adatta perfettamente alla falcata di ciascun runner permettendogli di correre spensierato.

Altro aspetto che ho particolarmente apprezzato e che mi ha letteralmente salvato un piede è la guaina rinforzata in Rock Plate sull’avampiede. Proprio nei primi km, non essendomi ancora abituata al buio e agli ostacoli improvvisi sul sentiero, non ho visto un sasso sporgente e l’ho preso in pieno. A stento ho trattenuto le urla per il male. È stata una bella botta, ma fortunatamente non ci sono state conseguenze. Il male è passato e io ho proseguito come nulla fosse accaduto.

Che dire poi di quando era troppo tardi per frenarmi e sono finita con un piede completamente dentro una pozzanghera di fango. Oltre a lasciarvi immaginare l’espressione che si è dipinta sul mio volto, provate a pensare cosa sarebbe significato correre da quel momento in poi con fango e detriti vaganti nella scarpa. Per fortuna Brooks ha pensato anche a questo, realizzando la tomaia in Cordura Mud Guard, in grado di ostacolare l’ingresso di sostanze sgradite e al tempo stesso garantire traspirabilità e l’eventuale fuoriuscita dell’acqua.

Dopo il buon esito del primo test a Montevecchia, dopo averle pulite con abbondante olio di gomito, ho deciso di portare le Cascadia 14 con me in altura per correrci la Stralivigno. Passati i primi km corsi sull’asfalto delle vie del centro del paese e della ciclabile, le Cascadia hanno nuovamente trovato pane per i loro denti una volta raggiunto lo sterrato che segnava l’inizio del vero percorso trail tra i sentieri.

Tutte le impressioni positive che mi avevano colpito una settimana prima si sono confermate, primo tra tutti il grip davvero infallibile su qualsiasi tipo di terreno. Anche la leggerezza e l’adattabilità sono state caratteristiche davvero preziose, poiché mi hanno risparmiato la fatica di “trascinare” i piedi costretti in scarpe troppo dure e pesanti. Mi hanno accompagnato al traguardo in maniera impeccabile, nonostante non mi sentissi nel pieno delle forze. Sono state un po’ come un’amica che mi ha sostenuto e guidato fino al traguardo finale.

Ho dato fiducia a questa nuova scarpa affidandole la responsabilità dei due trail estivi a cui ho deciso di partecipare in quattro e quattr’otto. Visti i risultati tornassi indietro lo rifarei, perché una cosa è certa: con le nuove Cascadia 14 puoi cadere solo in piedi!

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