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Road to Momot: la strada verso la Monza Montavecchia Eco Trail

La maratona di Milano ormai è già un lontano ricordo, e anche se ci sono ancora momenti in cui rivivo nella mia mente quella giornata, sono andata avanti con gli allenamenti e ho iniziato la preparazione che mi condurrà alla prossima sfida: la Monza Montevecchia Eco Trail.

Avendo di fronte a me un periodo ancora lungo di preparazione mi sono concessa una settimana di stacco per lo meno dal lavoro, dalla città e dagli impegni quotidiani. Ho fatto la valigia e sono volata a Ibiza, al mare, per cambiare aria e riposare la mente. Ho corso sul lungo mare, nelle prime ore della mattina, quando tutti ancora dormivano, respirando a pieni polmoni il profumo del mare e guardando il sole sorgere. Ora che sono tornata mi sento rigenerata e ricaricata di nuova energia.

La gara

Si tratta di un percorso di 33,5 km che da Monza arriva a Montevecchia, passando per il Parco Reale di Monza, il Parco dell’alta Valle del Lambro e il Parco Naturale del Valcurone, per un totale di 700 m di dislivello.

Il percorso della Monza Montevecchia Eco Trail

Ciò che mi spaventa di più sono i guadi, da attraversare ovviamente di corsa, per l’esattezza 15 guadi, tutti da superare nella prima metà della gara. Saranno le immagini degli anni precedenti, che ho impresse nella mente, di runner che hanno l’acqua fino al bacino a intimorirmi. Ma non voglio preoccuparmi più del dovuto, quando avrò di fronte il problema cercherò di affrontarlo nel miglior modo possibile. O forse, mi correggo, cercheremo. Perché a correre la Momot non sarò sola. Farò coppia con Andrea Motta, anche lui componente del De Ran Clab. È un’altra particolarità di questa gara: si partecipa a coppie, di soli uomini, sole donne o anche miste, si parte e si arriva insieme. I posti sono limitati alle prime 220 coppie che hanno prontamente effettuato l’iscrizione lo scorso 12 marzo.

Il mio partner: Il Motta

Ci tengo a presentare chi mi accompagnerà in questa gara impegnativa, Andrea, da tutti conosciuto come Il Motta. Ha iniziato a correre 10 anni fa dopo aver abbandonato il nuoto. Prima di arrivare a far parte del nostro club, il De Ran Clab, nel 2016 ha fatto parte di altre associazioni sportive, tra cui il Team Ambrosiae, di cui è stato anche eletto presidente. Nel 2014 ha iniziato a prendere parte alle corse agonistiche. La sua carriera da maratoneta inizia nel 2015 a Venezia, e da quel momento Il Motta non si è più fermato: Reggio Emilia, Firenze, Roma, Valencia e Milano, dove lo scorso 8 aprile ha conquistato il suo personal best di 03:08:40. Il Motta si è offerto di accompagnarmi in questa avventura, pur correndo a un ritmo di gran lunga più sostenuto del mio. Stargli dietro non è semplice, ma ce la sto mettendo tutta.

Andrea all’arrivo della 30 km di Parma, immortalato dai fotografi nel suo famoso aeroplanino

La preparazione

Trattandosi a tutti gli effetti di un trail, ho inserito come allenamenti di qualità durante la settimana le ripetute in salita (da simulare sui cavalcavia):

10 x 30” in salita + 1’30” di recupero con 2×500/1000m finali in piano

Durante queste uscite riesco ad essere molto performante: dopo aver corso in salita sembra di volare durante le ultime due ripetute veloci in piano. A fine allenamento sono quasi sempre provata (ma devo cercare di ricompormi perché il più delle volte dopo mi aspetta una giornata lavorativa) però sento che è utile e soprattutto propedeutico alla gara.

In una competizione che si corre a coppie è fondamentale fare degli allenamenti insieme al partner: siamo tutti abituati a correre da soli, ma correre insieme a qualcun altro significa imparare a riconoscere non solo i propri momenti di difficoltà, ma anche quelli di chi ci sta accanto per poter essere di sostegno e aiutare a superare il problema o addirittura la crisi.

Io e Andrea ci troviamo la domenica per il lungo, l’allenamento più simile alla gara e il più adatto per instaurare un buon feeling durante la corsa. Andiamo spesso a Montevecchia, che sarà anche terreno di gara ed è l’ideale per prendere confidenza con le salite e lo sterrato.

Il Motta ed io durante un allenamento a Montevecchia, appena dopo essere arrivati in cima alla salita dei cipressi

Rimangono meno di tre settimane alla Monza Montevecchia ed è tutto più o meno pronto. Non resta che continuare ad allenarsi… in salita e insieme!

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