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21km di amicizia e passione, Milano Half Marathon

È domenica mattina. Una fredda giornata di novembre, il suono della sveglia mi rimbomba nelle orecchie. Mi sono alzata dal letto a fatica con una fortissima tentazione di ributtarmici per farmi una bella dormita. Ho guadato la temperatura fuori, c’erano decisamente troppi pochi gradi per i miei gusti. Poi però ho visto che il cielo era azzurrissimo e si sarebbe prospettata una bellissima giornata di sole. Ho realizzato che oggi si sarebbe corsa la prima edizione della Milano Half Marathon. Questa volta si gioca in casa, nella mia città, niente trasferta. Il mio umore è cambiato in un attimo. Ho fatto colazione e mi sono preparata. Per combattere il freddo ho indossato la maglia termica della X-Bionic, che veste come una seconda pelle e mi mantiene al caldo senza farmi sudare. Un vero must d’inverno, non ne posso fare a meno. Di contro le gambe avrebbero sofferto un po’, perché ho deciso di provare i miei nuovi pantaloncini della Nike, acquistati sul sito Misterrunning.com. Le calze a compressione della Compresssport mi avrebbero riparato i polpacci, ma ahimè, è stata l’ultima loro gara perché mi hanno abbandonato tragicamente bucandosi sulla punta del piede, dopo più di un anno di utilizzo.

Dopo essermi imbacuccata ho preso la mia fidata bici e ho iniziato a pedalare verso la zona della partenza. Mi sposto spesso e volentieri a Milano in bici, specialmente quando ci sono questi tipi di manifestazione perché la città diventa difficilmente percorribile, e inoltre parcheggiare sarebbe stata un’impresa impossibile.

Alla competizione hanno partecipato anche numerosi runner della mia squadra, il De Ran Clab di Vimercate. Così, oltre che a correre ci siamo fatti anche un sacco di risate. Dicono che ridere faccia bene al cuore, correre anche, cosa chiedere di più?

La partenza è prevista alle ore 9:15 da Viale della Liberazione, con 6.500 runner pronti a scattare dalle loro griglie di partenza. Il sole era splendido, peccato per le raffiche di vento fortissimo che mi scompigliavano la messa in piega. A parte gli scherzi faceva veramente freddo, e i teli di alluminio che ci siamo cautamente portati da casa riuscivano a riparare solo in parte i nostri corpi da quel vento gelido. La partenza ci ha fatto superare quello stato di semi congelamento, riattivando la circolazione facendoci alzare la temperatura corporea.

Il percorso ha previsto il passaggio davanti alla Stazione Centrale, poi in Viale Città di Fiume a lato dei giardini Indro Montanelli, quattro passi in Corso Venezia per poi proseguire verso Porta Romana. Percorrendo via Beatrice d’Este siamo passati per Porta Lodovica e successivamente per Porta Ticinese. Da viale Gabriele D’Annunzio abbiamo superato Porta Genova e Porta Magenta. E fino a qui sono trascorsi circa 10km. I successivi hanno visto il passaggio per Fiera Milano city, Corso Sempione più qualche km all’interno di Parco Sempione, per poi raggiungere i bastioni di Porta Volta, percorrere viale Francesco Crispi, svoltare in via Melchiorre Gioia e correre gli ultimi metri di nuovo in viale della Liberazione, fino alla linea di arrivo.

Il passaggio in Parco Sempione
Il passaggio in Parco Sempione

Senza ombra di dubbio il tratto più emozionante è stato quello che attraversava il Parco Sempione. Ormai superato il 19° km, è spuntato quasi dal nulla IL Motta, un mio compagno di squadra e anche lui finisher a Valencia, per incitarci e supportarci passandoci delle bottigliette d’acqua. Questo è vero spirito sportivo, questo si chiama fare gioco di squadra!

Ho corso tutti i 21km con Angelo, compagno di tante gare, una tra tutte della Monza Resegone, ed è stato grazie a lui che ho tenuto un ritmo di corsa molto più alto di quello che avrei mai immaginato. Abbiamo viaggiato a una media di 5’03” per un tempo finale di 1:46, e se si considera che siamo entrambi reduci da due maratone, io Valencia e Angelo Verona, direi che non è niente male come risultato. Noi siamo stati contentissimi e soprattutto ce la siamo proprio goduta, dal primo all’ultimo km.

Correre in compagnia ha diversi punti a proprio favore, consente un maggiore svago e significa anche prendersi cura di chi ti è vicino. L’unica nota negativa della giornata è stato il caos più totale per recuperare la sacca al deposito borse per una totale mancanza di organizzazione, ma non voglio guastarmi i bei ricordi per un piccolo neo. È stata una grandiosa mattinata all’insegna dello sport e dell’amicizia, un connubio davvero esplosivo!

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Valencia, la “ciudad del running”
Correre è la mia vita, Giorgio Calcaterra

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