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La mia prossima partita

Mi è sempre piaciuto giocare a carte. Mi ha insegnato mio nonno e ricordo che ogni occasione era buona per farci una partita a scala quaranta. Cinquantaquattro carte per ogni mazzo: 2 jolly, 4 semi che contano ciascuno 13 carte di cui 9 numerate e quattro figure, Asso, Jack, Regina e Re. Con le carte disposte a ventaglio ognuno faceva il suo gioco. Per giocare a carte serve fortuna, ma serve anche una buona strategia.

“Dicono che con Rotterdam e Londra sia la più veloce d’Europa”.

Un commento scritto sotto il reel che ho pubblicato il 28 settembre, a quattro giorni dalla maratona di Berlino.

Prima di allora non avevo mai sentito parlare della maratona di Rotterdam né conoscevo nessuno che l’avesse mai corsa. Poi è uscita la notizia in cui Kevin Kiptum ha dichiarato la sua partecipazione alla prossima edizione della maratona nell’importante città portuale e il tentativo di rompere il record mondiale di 2 ore e 35 secondi che lui stesso ha stabilito a Chicago lo scorso ottobre, e infrangere quindi per la prima volta il muro delle due ore nella distanza regina.

Più ci pensavo e più mi convincevo che Rotterdam sarebbe stata la carta buona, quella che stavo aspettando per continuare la mia partita iniziata a Londra, proseguita a Berlino e poi a Valencia. Un buon giocatore non interrompe la mano di gioco nel bel mezzo dell’azione. Mantiene la concentrazione e continua a giocare seguendo la sua tattica di gioco. La mia è quella di sfruttare l’esperienza e i traguardi raggiunti lo scorso anno cercando di fare ancora meglio. Punterò ancora una volta sul crono, e questa volta sarà quello che si fermerà sul traguardo della maratona di Rotterdam. Sarà questo il mio obiettivo primaverile: correre la maratona di Rotterdam.

Tornerò nei Paesi Bassi, un paese in cui ho già vissuto l’atmosfera della maratona nel 2019 ad Amsterdam. Allora non ero riuscita a fare la gara che avevo preparato né immaginato. Sono passati alcuni anni e da allora posso dire essere passata un po’ di acqua sotto ai ponti, sia quelli immaginari che reali presenti in abbondanza in entrambe le città basche.

I mesi che precederanno il D-day prevederanno come sempre un’attenta programmazione da parte del mio storico coach Matteo, che mi segue e supporta (e non sopporta perché non ce n’è bisogno!) dal giorno zero. Riceverò una tabella settimanale che verrà di volta in volta costruita sulla base dell’andamento degli allenamenti e dei feedback che fornirò letteralmente passo dopo passo a Matteo. 

Insieme abbiamo concordato che la settimana prevederà oltre alle uscite di corsa, al nuoto ed eventualmente a qualche uscita in bici, anche un paio di sessioni di allenamento in palestra. Il focus sarà lavorare sullo sviluppo della forza resistente che mi servirà per abituare i muscoli a sostenere uno sforzo prolungato ed essere efficienti anche sotto stress. Bea, trainer di Virgin Active Revolution e founder della Cavalloni Airlines, ci ha preso in parola impostando una scheda gambe decisamente aggressiva, con il 90% di esercizi unilaterali, e una scheda upper body che mi ricorderà di avere anche dei muscoli nella parte alta del corpo, il tutto condito con una bella routine di core stability. 

Ci vorrà un periodo di adattamento affinché il mio fisico prenda il ritmo oltre che confidenza con i nuovi stimoli e familiarizzi con la sensazione di indolenzimento e dolore muscolare specialmente nei giorni successivi ad essermi allenata in sala pesi. A completamento del quadro generale inserirò dei momenti in cui “morire” sul tappetino facendo quello che probabilmente mi viene più facile: stretching. Ne servirà tanto e servirà differenziarlo: quello pre corsa prevederà l’ormai immancabile routine di attivazione mostratami da Giuseppe Giambrone durante le giornate trascorse al Tuscany Camp lo scorso ottobre, e quello post corsa, da fare anche a distanza di qualche ora dalla sessione di allenamento.

E quando lo stretching non basterà ci penserà il buon Dario, fisioterapista e amico di numerose pedalate. Dario oltre a rimettermi a nuovo dal punto di vista fisico, nell’ultimo anno mi ha dato un prezioso supporto morale. Durante il trattamento, con le sue parole è sempre riuscito a rassicurarmi e trasmettermi fiducia e carica. È una fonte di energia positiva.  

L’obiettivo è a fuoco. Io sono pronta a rimboccarmi le maniche e farmi accompagnare in questa partita da tutte le persone che saranno al mio fianco e contribuiranno a farmi arrivare nella migliore forma possibile sulla linea di partenza il 14 aprile. Il dado è tratto: giochiamocela!

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