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FAR Gravel

Perché gravel?

Perché no?!

Perché pur avendo delle preferenze non mi piace precludermi nuove esperienze. Perché prima di dire che preferisco la strada mi affaccio sul mondo del fuoristrada. Lo osservo, lo studio e lo approccio a piccoli passi, mossa dalla curiosità.

La FAR Gravel (Ferrara – Argenta – Ravenna) parte ed arriva ad Argenta per tutti e tre i percorsi previsti: il corto, il medio e il lungo.

Le premesse a inizio giornata non erano state delle migliori: vento forte e pioggia battente sembravano non voler dare tregua. La partenza alla francese, dalle 13 alle 14, è stata annullata per ragioni di sicurezza. Il percorso da 150 km è stato cancellato. È stata fissata una nuova unica partenza alle 14 indipendentemente dal percorso che si sarebbe affrontato, quello da 50 o 100 km.

Per quanto apparisse grigia la situazione, le previsioni meteo hanno avuto ragione: a ridosso dell’inizio della manifestazione non solo ha smesso di piovere e tirare vento, ma si è fatto spazio nel cielo un caldo sole settembrino, molto gradito dai più, me compresa.

Mi sono ritrovata a pedalare su lunghi rettilinei pianeggianti, gli psico-drittoni, immersi in boschi planiziali nel cuore del Parco del Delta del Po.

Ero fuori dal mio contesto ciclistico abituale, fatto di strade di montagna asfaltate e in salita, eppure mi sentivo a mio agio.

Imboccavo un sentiero dietro l’altro, una svolta dietro l’altra e prendevo man mano confidenza oltre che con un nuovo terreno con una nuova bici: la Cannondale Topstone Lefty, una gravel biammortizzata per cui nessuna strada sterrata è off-limit.

Nothing is impassable

(Nulla è impraticabile)

Tutto quello che normalmente mi infastidisce quando sono in bici in quella particolare occasione mi ha divertito: il fango, le pozzanghere, le buche, la polvere, la ghiaia.

Ho smesso i panni della stradista e ho provato a indossare i panni di una gravellista.

Gravel è il termine con cui identifichiamo una disciplina ma è anche, e soprattutto, un approccio al mondo delle due ruote, un atteggiamento, un’idea. Consentendoti di passare dalla strada allo sterrato senza soluzione di continuità la bici gravel rende potenzialmente la strada infinita, senza limiti né confini.

In tanti me lo avevano detto, ma non ci ho creduto finché non l’ho provato. È bastato poco: un bel tracciato, una bici adatta e la giusta compagnia.

Si è pedalato, bevuto e mangiato. Immersi in un bel contesto, con della bella gente e con il giusto spirito tutto ha assunto un valore diverso.

Alla FAR Gravel sono venuta in contatto con un mondo che ho sempre guardato storto. Ad Argenta l’ho vissuto dall’interno e ho dovuto ammettere a me stessa che non è stato niente male. Probabilmente continuerò a preferire i percorsi su strade asfaltate, ma può essere che in futuro non escluda di pianificare qualche giornata, o addirittura viaggio, su terreni misti.

Quel che credo di aver capito è che non esiste una definizione o interpretazione giusta o sbagliata del mondo gravel. Esiste il tuo modo di approcciarlo, in maniera più o meno estrema. Il gravel presuppone apertura mentale e spirito di adattamento. Il gravel può essere tutto e niente.

A ognuno di noi la scelta.

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Da Trieste a Ventimiglia attraversando l’arco alpino
Do What You Love. More.

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