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Brooks Transcend 6: l’A-B-C del running

A,B,C.

Le prime tre lettere dell’alfabeto riassumono le caratteristiche che contraddistinguono le Transcend 6 di Brooks:

A come Ammortizzazione

B come Bilanciamento

C come Comfort

La prima volta che ho indossato le Transcend 6 è stato durante l’allenamento dello scorso 20 febbraio che Brooks ha organizzato al campo XXV Aprile a Milano con Davide Fontana e Justine Mattera in occasione della RomaOstia. Non è stato amore alla prima calzata, come invece era successo per le sorelle Adrenaline GTS 19, mie compagne di viaggio in ben due maratone, prima Pisa e poi Barcellona. Ma come vale un po’ per tutto non bisogna fermarsi alle apparenze, così ho iniziato a muovere i primi passi per capirne di più.

Il mio giudizio è cambiato iniziando a correrci. Da subito ho percepito una fantastica sensazione di morbidezza estesa su tutta la pianta del piede, merito della tecnologia DNA LOFT, il sistema di ammortizzazione su misura per ciascun runner, poiché è capace di adattarsi a qualunque falcata, peso e velocità. Ne deriva una sensazione di corsa estremamente comoda che non perde di reattività.

Per una come me che ha già avuto modo di apprezzarlo e adorarlo, non è stato difficile riconoscere la presenza del sistema di supporto “intelligente” GuideRails, che entra in azione solo quando è necessario, ovvero nel momento in cui il runner inizia a deviare dalla sua andatura di corsa naturale, perché stanco o affaticato.

Oltre ad essere “intelligente” si tratta anche di un sistema che protegge il runner “dalla testa” ai piedi, per questo si può definire “full-body”, anche se un occhio di riguardo in più viene dato alle articolazioni che sono la parte del corpo più esposta a sovraccarichi e sollecitazioni.

L’obiettivo primario di questa tecnologia d’avanguardia è di contenere l’eccessiva rotazione del tallone e della tibia senza andare a modificare il naturale movimento delle ginocchia e arginandolo entro un margine di sicurezza.

Al termine dell’allenamento la Transcend 6 mi aveva letteralmente conquistato, merito anche del calzino interno elasticizzato in materiale Ortholite® che asseconda il movimento e l’espansione del piede durante la falcata rendendo la calzata super confortevole. Inoltre la maglia realizzata nella nuova rete doppiata in Jacquard è stata progettata per garantire la massima traspirazione.

Dopo quella prima volta ho provato la Transcend 6 in altri allenamenti, prettamente sui lavori che io chiamo lipidici, ovvero dove devo mantenere un ritmo constante basandomi sulla frequenza cardiaca, prendendo come punto di riferimento la mia Z2 (la zona in cui brucio i grassi e la corsa non è faticosa), aggiungendoci al massimo degli allunghi finali.

L’ho messa alla prova anche una domenica durante un allenamento lungo collinare a Monticello che è andato davvero molto bene, sarà stato anche merito loro che mi hanno “coccolato” ad ogni passo.

È una scarpa che consiglio a tutti i runner che prediligono una corsa stabile e confortevole, indipendentemente dalle distanze che si troveranno a percorrere. Penso sia una scarpa perfetta per correre una maratona. Chissà che magari sarà proprio lei ad accompagnarmi nella mia prossima a Parigi…

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Io, la maratona e Barcellona
Mai più senza le Ultraventure e Terraventure di Topo Athletic

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